sabato 3 marzo 2012

QUEL CHE SEMBRA NOTTE

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QUEL CHE SEMBRA NOTTE


Guardo attorno a me
quel che sembra notte,
ma che prendendo forma
ricorda più un camino.

Arde infatti, quel che pare
il braciere del peccato
mentre nell'aria già si sparge
il senso del consumo.

Quanti sono ormai
gli anni passati affianco
dentro un cuore disegnato
con i petali e con le spine?

Ma ombre e sensazioni,
veloci scorron via
dentro un sentiero cancellato
in quel che sembra notte.

Ho paura, terrore, non andare!
riportami la luce,
quel senso della via.

Ho l'angoscia, il timore, di restare solo,
scappa la speranza,
che un domani ancor ci sia.

Ma tutto or sembra immobile,
ed il silenzio invade il mio sorriso
come quando sono nato,
come quando mi hai lasciato.

Così, piango la solitudine
in quel che sembra notte
svanisce l’ultimo incendio
il soffio del mio tempo.

Non voglio dimenticare,
che per un attimo ho vissuto anch'io,
che visto con gli occhi giusti
sono quasi stato un dio.

Ma per tutti c’è un momento
di vita e di miracoli,
di desideri e rimpianti,
sensazioni e pensieri.

Posso abbacchiarmi ancor se voglio,
eppure acconsentire,
così é il senso di quel che vive,
così lo è di quel che muore.

Vedere un epoca svanire
o forse cancellarmi io da essa,
spegnere ogni speranza
in quel che sembra notte.

Rauco è cosi, l’ultimo sospiro
il lancio nell’oblio
con il corpo diventato turgido
in un disperato clima.


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