martedì 4 novembre 2008

DENTRO IL CORRIDOIO OSCURO

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Dentro il corridoio oscuro


Quando nel cielo voleranno solo nuvole,
di aria scura e gassosa
e nel mar di bonaccia il vento che spinge le onde
avrà un respiro melenso e grave
e la terra arida e morente
di biancastri arbusti senza vita,
come corrosi dal fetido acido mortale
figlio di un sistema oramai svanito.
Quando imboccheremo per l'ultima volta
il pauroso corridoio oscuro
risorgeremo forse a nuova vita,
con nuove credenze e nuove sensazioni
e magari si potrà volare,
o mangiare montagne e bere fiumi.
Mentre ponti intrecciati di arcobaleni
collegheranno tutti i posti del mondo,
e milioni di libellule fluttuanti
accompagneranno in sciami di colori lucenti
la via del sovrano viaggiatore mai domo.
L'effimera luce d'un tratto di vita,
risalterà rispetto alla tetra realtà
quando sotto l'ala ferita di un gabbiano morente
mille cavalieri emergeranno per portar sospiro alle loro dame.
E fiotti di salici incresperanno il cammino,
zigzagando con i raggi sepolcrali di una luna nascente
fra centomila e più tristi manti piangenti,
creatori di un disegno a tratti perfetto.
Il sole allora si rivelerà nel firmamento
spaccando in due le tenebre e il suo cosmo
l'ultima invincibile luce apparirà nel cielo
che per notti e per giorni sarà il suo monastero.
Perchè sol dopo negli occhi del santo violato
scorgeremo il lacrimo di un triste destino,
osservando le terre in cerca di un Dio
troveremo l'uomo dall'oscuro trino.
Con ali possenti, di nervi e pelle,
artigli e fauci sporgenti evidenti
occhi vividi del cielo infuocato
col riflesso solare nel cuore domato.
E scuro in volto come un demone furente
dentro il corridoio oscuro
sembra pregare per il tempo silente
ove il quale incontrerai il suo cammino
volente o nolente.


(danleroi)