venerdì 23 gennaio 2009

IN VIAGGIO VERSO L'INCUBO


http://farm3.static.flickr.com/2305/2181085092_80c8a7dc8e.jpg?v=0



IN VIAGGIO VERSO L'INCUBO

In brame infinite d'occulta memoria,
giace l'uomo viaggiatore, supino
con lunghe spade intrise di sangue
e ali di demone dal sinistro fascino.
Pezzi di carni raccolti per strada,
gocce di escremenza che scivolan via veloci,
lungo percorsi al tempo proibiti
di anfratti sospetti e di morte infetti.
Nuovi simboli sorgono al cielo,
una stella reversa, infuocata e malvagia,
corni ancestrali discendono dall'abisso
mentre l'umanità in ginocchio gela alla sua visione:
Stormi di uccellacci neri dipingono il cielo,
come colpi di pennello d'un pittore diabolico.
Strane tinte rossastre s'aggiungono al nero
latrati disperati d'un epoca sottomessa.
Nuovi segni così accolgon la battaglia
l'esercito infernale al calcar dei cieli
squarci e smembramenti echeggiano nella notte
fra le grida disperate della perduta gente.
La guerra finale è bensì cominciata,
io posso narrarla poiché ne son custode:
tal compito mi fu affidato in passato
quando tutto il male che ci circonda non era ancor nato.
Sono il messaggero silente e consegno la morte,
il dolore, la perdita, lo strenuo sapore,
di sangue e budella cospargo il cammino,
in viaggio verso l'incubo finalmente finito.
La morte! La morte! La morte è spietata,
nascosta nel buio aspetta beffarda
accoglie l'incauto nel suo fugace respiro,
concedendogli l'ultimo pensiero divino.
Se chiudendo gli occhi mi cercherai col cuore
potrai sentirmi sospirare, ridere o sghignazzare.
Fuggi quanto vuoi, io sarò più veloce,
senza scampo sarai mio, quando giungerò al tuo nome.
Son giorni di festa questi, giorni di gaudio,
finalmente anch'io non più temuta ed anzi
pregata e richiesta, implorata per nome.
Migliaia di persone che nell'orrore della vita
maledicono la sorte ed aspirano ad una fossa.
"Portatemi via da queste sensazioni" urlano al cielo,
pregando alla morte di terminare un supplizio.
Lacrime di sangue cospargono il mio cammino
ma siam solo ad un più misero quanto spaventevole inizio.


(danleroi 2008)

Nessun commento: