martedì 7 ottobre 2008

DISCENDENTI DELL'INFERNO



DISCENDENTI DELL'INFERNO



So bene che l'inferno mi attende,
perchè ho increspato l'acqua più candida e pura
del mio lezzo e del mio umore.
Perchè ho intorbidito del tono più oscuro,
come un sordido lamento d'un demone ferito,
la verde terra immacolata, la nostra casa,
rendendola sterile, arida e putrida come me.
Perchè ho strappato le viscere
ai popoli a me non schiavi, stuprando la loro dignità,
divorando i loro figli in un girone demoniaco senza fine.
So bene che per me non esisterà perdono
e che nemmeno nel pentimento interiore
potrò trovar riparo.
I venti corroderanno le mie carni,

le vedrò svanire via come se divorate
da famelici vermi biancastri.
Il male altro non è che il mio operato
che cade incurante sopra quello degli altri.
Dio e morto, non esiste
sono l'unico artefice del nostro destino.
Nella menzogna della vita
trovo il modo di lenire i miei peccati,
ma nella morte senza inganno
scorgo anche sol per un fuggente attimo,
il bagliore della retta via perduta
e nel pianto dell'anima chiedo perdono.
Perché siete costretti a credere,
da un sistema invadente e corrotto,
che esiste un essere superiore creatore di tutto,
quando è il nulla che permea l'esistenza di ogni specie?
Perchè del male più assoluto e nero, l'unico riflesso
che investe il mondo è quello di un lucore di saggezza
nell'apparizione momentanea antecedente al trapasso.
Perchè se un entità benevola nostra genitrice
lascia morire i suoi figli di fame e di sete,
nell'anima e nel corpo,
impedendogli di scorgere anche solo per un attimo
il leggero sibilo di una verità ancestrale.
Vi vedo giacere supini, in atroci malattie,
trucidati dal nero mantello che mi porto sulle spalle,
sotto gli occhi gaudenti del male trionfatore.
Immaginando un Dio morente e incapace
di far implodere il cuore ai corrotti,
avete fatto il mio gioco.

E mi vedete voi, sul trono di questo vuoto universo
perchè oramai sporco quanto e più dell'uomo,
creato a mia immagine e somiglianza,
col sangue d'innocenza perduta.
Nati spontaneamente dal mio riflesso divino,
siete la mia creatura, discendete dal mio tratto,
non quello del creatore misericordioso
ma della spietata e meretrice macchina della morte.
Dio e il diavolo sono la stessa cosa
e la Chiesa terrena è il culto supremo del male.
Non esiste altra vita dopo, ma solo l'oblio.
Non esiste paradiso o inferno, ma il nulla infinito.
A seconda di chi sei, il tuo purgatorio lo stai gia vivendo.
E quando dormi, quando abbandoni il tuo IO all'inconscio,
l'orrenda mola, rotea ancora, senza sosta.
Incessante, immortale, la mola del male è dentro di te,
vive nel tuo sangue e divora la tua anima.
"E' la mola di satana" dice la gente,
e pregano.. a chi?
Siete discendenti dell'inferno.



(GOONDAH)


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