domenica 26 ottobre 2008

I FIGLI DEL MALE

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I Figli del Male


Come un cono di luce ultraterrena
dove l'apostolo sodomizza intere generazioni
in risposta truce ad una triste era
che si apre al nostro stentato passo.
E deliri di vecchi lontani
che accompagnano il nostro respiro,
con lunghe nenie che profetizzano il domani
e pongono il baratro nel nostro destino.
Sangue e morte attendono i popoli
che mestamente non fermano i contorti
ripidi viali di fogli e rotoli
di sensazioni fredde e forti.
In una stalla andando a girovagare
incontrerai spento il vivido bambino
immobile e freddo, e senza respirare
ci ragguaglierà sul nostro cammino.
Osserveremo così le stelle tornare buie
i mari asciugarsi al sole notturno
la terra ardere dalla cieca vendetta
verso la sua spietata creazione.
Mentre nel cielo la luce svanisce,
oscuro è il masso che colpisce l'uomo
che guarda inerme il proprio dominio
mentre si sfalda al cielo mattutino.
Una nuova alba attende ancor l'eroe
quella forse che nessuno vedrà mai
in un cielo immobile di vite assorte
come incastrato in uno specchio di morte.
Ma piccoli punti percorron lo stagno,
sono i figli del male, del cielo e del ragno
Ombre melliflue di sordidi pensieri
spazzati via dal brezzo spaventoso
che scorre in cerca di valorosi guerrieri
per ucciderli in modo dignitoso.
Ed un grigio arcobaleno s'affaccerà al cielo
colorandolo in tono con l'acqua
variazioni feroci di un tempo passato
che il mondo non avrà mai più dimenticato.
E profusioni di discepoli che fan pensare
come il sistema sia già in avaria
percorrono il mondo in cerca di una via.

(danleroi)


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